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Servizi Funebri ai tempi del Coronavirus

Servizi Funebri ai tempi del Coronavirus

Servizi Funebri ai tempi del Coronavirus: cosa è cambiato e quali sono i protocolli da adottare

In tutti questi mesi la pandemia da COVID-19 ci ha messi a dura prova e, soprattutto noi del settore funebre abbiamo dovuto fronteggiare tante difficoltà per garantire il contenimento della diffusione del virus. La nostra agenzia Onoranze Funebri Maizzi ha garantito lo svolgimento di servizi funebri ai tempi del Coronavirus.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su un tema molto delicato, con lo scopo di chiarire alcuni dubbi frequenti emersi negli ultimi mesi.

Uno degli aspetti più drammatici della pandemia, che ha colpito il nostro paese dallo scorso Marzo 2020, è il rischio di non poter dare l’ultimo saluto al proprio caro. Scopriamo, insieme, cosa è cambiato nel nostro settore e quali sono i protocolli da adottare.

Misure preventive nella prima ondata

Da Marzo 2020, l’emanazione del primo decreto da parte del Governo per contrastare la diffusione della pandemia, citava una nuova disciplina da tenere per le funzioni funebri, limitando fortemente la partecipazione alle cerimonie, a cui presenziavano solamente i parenti più stretti, solo se non fossero stati in obbligo di quarantena. 

Sviluppando cosi i funerali in differita: video, foto e dirette in streaming.

Le regole preventive nel Nostro Paese sono state molto stringenti, ma indispensabili, generando ulteriori sofferenze alle famiglie messe già a dura prova per la perdita di una persona a loro cara. Il decreto vietava, inizialmente, sia in caso di morte per COVID-19 che per morte naturale, lo svolgimento di  alcun rito funebre.  Ammetteva una breve benedizione della salma, che si svolgeva al cimitero in forma privata, proseguita dalla cremazione o sepoltura tradizionale.

Durante la benedizione, i presenti (massimo 10 persone) erano costretti a rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro l’uno dall’altro, come imposto dalla normativa.

Vietati anche cortei e veglie funebri. Si consigliava di non recarsi nel domicilio del defunto e, potevano presenziare nella stanza con il de cuis solo 2 persone per volta, evitando di creare assembramenti.

Stesse regole anche in obitorio: le visite erano consentite solo per i parenti più stretti, e due persone per volta.

Date le misure di restrizione, le onoranze funebri hanno dato l’opportunità di recuperare il mancato rito funebre con una cerimonia “in ricordo” al defunto, al termine dell’emergenza sanitaria, quando le autorità ecclesiastiche avessero consentito di svolgerle sempre con un numero limitato di persone in base alla capienza della Chiesa.

Durante i mesi estivi, quindi a fine emergenza, è stata data la possibilità di svolgere le cerimonie funebri, solamente per defunti non affetti da Covid, rispettando le vigenti normative di sicurezza.

Misure preventive nella secondata ondata

In questa seconda ondata, il tasso di mortalità è aumentato, soprattutto in Puglia, dove dall’inizio dell’emergenza ad oggi, sono stati registrati 67.174 casi e 1779 decessi, mentre nella nostra  provincia (Foggia) sono stati registrati 15.195 casi positivi al Covid.

L’ultimo DPCM, del 26 Ottobre 2020, confermava tutte le misure preventive sopra citate, con funerali svolti nel rispetto delle stesse e senza superare la capienza massima stabilita dall’autorità ecclesiastica, solamente per chi non fosse deceduto per COVID-19.

Sono limitate le veglie funebri private, con l’obiettivo di evitare che persone non conviventi possano entrare in contatto tra di loro. Durante la cerimonia, è necessario mantenere la distanza di sicurezza e indossare obbligatoriamente la mascherina.

In tale ambito, è evidente che il lavoro delle onoranze funebri è cambiato e, che il funerale ai tempi del Coronavirus è lontano da qualsiasi tipo di cerimonia celebrata in tempi ordinari.

A vivere con dolore questa situazione siamo anche noi operatori delle onoranze funebri, che siamo sottoposti ad una tensione crescente, è diventato un lavoro molto stressante e pericoloso, lo è già di norma ma adesso i ritmi sono triplicati.

Ogni giorno siamo costretti a  frequentare gli obitori degli ospedali, entrando a stretto contatto con i contagiati deceduti, per questo siamo costretti ad osservare delle regole stringenti e ad indossare tutti i presidi utili, si tratta di tute intere protettive, occhiali, mascherine, guanti, copri scarpe, sacchi, soluzioni disinfettanti, ovvero dispositivi usa e getta che andranno smaltiti in un sacco chiuso, secondo quanto disposto dalle normative.

Inoltre, è giusta regola informare tutti sulla modalità con cui viene trattato il defunto in ambito ospedaliero. 

Nel caso in cui si tratti di defunto accertato di Covid-19, la salma non viene vestita e il personale ospedaliero dovrà  provvedere ad avvolgerla in un materassino-barriera igienizzante, dopodiché  portato in obitorio dove gli addetti alle onoranze funebri provvederanno alla chiusura del feretro, senza che alcun familiare possa più vedere il suo caro. 

Un’altra questione delicata è il recupero degli oggetti personali del defunto, che in alcuni casi è complicato perché questi possono essere potenziali vettori del virus. Questo compito spetta al personale ospedaliero ove possibile e, consegnato ai familiari in sacchetti sigillati.

Questo è difficile da comprendere e accettare, ma dobbiamo essere coscienti e consapevoli che la morte non esaurisce la carica virale di un corpo.

A proposito di sicurezza, ogni settimana tutti i mezzi e dispositivi necessari alle onoranze funebri verranno sanificati, cosi come anche gli uffici e magazzini, questo per mettere in sicurezza i nostri clienti e il personale. Nonostante la situazione difficile, le misure di sicurezza adottate non ci precludono di fornire un supporto psicologico ai nostri clienti.

Se hai bisogno di maggiori informazioni potrai contattarci alla mail info@onoranzefunebri.it

 

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